Siamo lieti di comunicarvi l’imminente entrata in vigore dell’ “UPC Agreement”, ossia dell’accordo su un tribunale unificato dei brevetti.
Da un punto di vista pratico, un effetto immediato dell’entrata in vigore del suddetto accordo sarà la possibilità di ottenere un “brevetto unitario”, ossia un brevetto valevole in quei paesi membri dell’Unione Europea che hanno ratificato il suddetto accordo. Similmente a un marchio dell’Unione Europea (ex “marchio comunitario”), un brevetto unitario è un brevetto valevole in una pluralità di paesi dell’Unione Europea senza che vi sia alcuna necessità (ove richiesto) di tradurre la descrizione e/o le rivendicazioni del brevetto in una lingua ufficiale del paese ove si desidera avere la protezione, né di nominare un corrispondente locale.
I paesi che al momento hanno ratificato l’UPC Agreement (e pertanto ove il brevetto unitario produrrà i propri effetti) sono diciassette: Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Olanda, Portogallo, Slovenia e Svezia.
Per ottenere un brevetto unitario occorre depositare una domanda di brevetto europeo (tramite l’EPO) o entrare nella fase regionale europea al termine della fase internazionale di una domanda di brevetto PCT (cosiddetta “domanda di brevetto internazionale”). Alla concessione del brevetto europeo, oltre a validare quest’ultimo in singoli paesi, sarà possibile chiedere il brevetto unitario, ossia chiedere una sorta di convalida del brevetto europeo nei diciassette paesi sopra citati mediante un’unica procedura. Se il brevetto europeo è redatto in inglese, l’unico adempimento richiesto consisterà nella traduzione del brevetto concesso in una delle lingue ufficiali di uno stato dell’Unione Europea. Se la domanda di brevetto europeo o PCT rivendica però la priorità di una domanda di brevetto italiano (come solitamente accade), si disporrà già di un testo in italiano da dover semplicemente adattare al testo del brevetto europeo così come concesso.
I vantaggi da un punto di vista economico sono notevoli. A titolo esemplificativo, ad oggi, per convalidare un brevetto europeo in Austria e in Portogallo occorre tradurre il testo del brevetto rispettivamente in tedesco e in portoghese. Nuovamente a titolo esemplificativo, ad oggi, per convalidare un brevetto europeo in Danimarca, in Finlandia, in Olanda e in Svezia occorre tradurre le rivendicazioni del brevetto rispettivamente in danese, finlandese, olandese e svedese. Optando per il brevetto unitario nessuna delle suddette traduzioni sarà più necessaria. In aggiunta a ciò, non occorrerà più pagare una tassa di mantenimento annuale (le cosiddette “annualità”) in ciascuno dei suddetti paesi. Optando per il brevetto unitario occorrerà semplicemente pagare un’unica tassa all’EPO di importo nettamente inferiore alla somma delle tasse da versare nei paesi sopra citati a titolo esemplificativo.
Nei confronti dei paesi dell’Unione Europea che non hanno (ancora) ratificato l’UPC Agreement (come ad esempio la Spagna o la Croazia), a seguito della concessione di un brevetto europeo occorrerà ancora validare quest’ultimo in detti paesi (con l’eventuale traduzione di tutto il testo o di una parte dello stesso in una lingua locale e la nomina di un corrispondente locale).